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Non potevo farlo anch'io

Laboratorio didattico di gruppo ed esperienza di mediazione culturale partecipata per le scuole secondarie di secondo grado. Realizzato da Eleonora Reffo, nel 2023, in collaborazione con Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova. 

Premessa

Avvicinarsi all’arte contemporanea non è sempre cosa facile: spesso non è bella a un primo sguardo e di difficile comprensione, perciò confinata a una dimensione lontana, elitaria e inaccessibile.

Il laboratorio desiderava fornire qualche strumento in più per invitare chiunque a scoprire l’arte contemporanea, senza troppe ansie intellettuali.

Demo installazione artistica di Daniele Costa
esplorazione della mostra
Contesto

Il laboratorio si è svolto tra gennaio e febbraio 2023 e ha coinvolto cinque scuole secondarie di secondo grado del Comune di Padova.

L’attività è stata strutturata all’interno della mostra “Dimore | Abitare le pratiche artistiche nell’epoca della complessità” a cura di Stefania Schiavon e Caterina Benvegnù, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova.

La mostra presentava le ricerche più recenti di sei giovani artisti e artiste che hanno partecipato, nel 2020, a una residenza d’artista online curata dall’Area Creatività dell’Ufficio Progetto Giovani di Padova.

Ha preso forma un percorso espositivo che, attraverso produzioni realizzate dal lock-down in poi, raccoglieva alcune recenti riflessioni sulla relazione con la tecnologia e il non umano, sulla vulnerabilità umana e la necessità di trovare un rifugio.

MEmory di Gianna Rubini
foto di Geografias para almas inquietas di Alessio Mazzaro
Approccio

L’attività si proponeva di sfatare qualche stereotipo e luogo comune legati al contemporaneo, diventati ormai ingombranti, attraverso una mediazione culturale partecipata.

Da una prima introduzione al lessico del contemporaneo, è seguita la visita autonoma della mostra. Ogni partecipante ha potuto esplorare liberamente la mostra, con l’invito a soffermarsi sull’opera, tra quelle esposte, che più ha sollecitato la loro curiosità.

L’analisi della propria scelta – agevolata dalla traccia fornita dalla mediatrice – ha posto le basi per il coinvolgimento di ogni partecipante nella fase di mediazione culturale. Le osservazioni dei ragazzi e delle ragazze sono state infatti il punto di partenza per la spiegazione di ogni opera. 

Il laboratorio si è concluso con una riflessione condivisa sulla personale esperienza di fruitori e fruitrici culturali, al fine di stimolare in ogni partecipante una maggiore consapevolezza sullo stato di effettiva accessibilità della cultura.

Wetlands video di Annalisa Zegna
Bolide scultura di Nicolo Masiero Sgrinzatto
Primo risultato

La mediazione ha offerto la possibilità di scoprire quanto la ricerca dei giovani artisti e artiste in mostra attingesse a esperienze comuni e sensazioni condivisibili.

Ponendo al centro della mediazione le opinioni della classe è, perciò, emersa una certa familiarità con alcuni degli elementi, fisici e concettuali, alla base del lavoro artistico. 

Nella condivisione della propria esperienza di fruitori e fruitrici culturali, il gruppo ha espresso una certa difficoltà nell’avvicinarsi, generalmente, alla dimensione museale e nel familiarizzare con alcuni linguaggi in mancanza di un supporto teorico e pratico coinvolgente.

Nonostante le perplessità davanti ad alcune soluzioni artistiche, le classi hanno riferito di aver apprezzato l’inaspettato ruolo attivo nella visita alla mostra, grazie al tipo di mediazione offerta.

L'opera mi ha stupita, perché non l'avrei mai definita "opera d'arte" per le mie conoscenze e ha detto cose che ho sempre pensato, ma non sono mai riuscita ad esprimere.

L'opera mi rimanda ad una situazione familiare, ora apparentemente remota, che tutti noi abbiamo vissuto: il lock-down. Tutti in casa, le videochiamate al telefono o al computer erano la salvezza per noi adolescenti. L'opera esprime un momento intimo tra due amici. Un po' come tra noi quando parliamo e ci confidiamo (...). Le risposte sono interessanti, spontanee e semplici. Forse sono queste risposte date da una persona comune a farci sentire al sicuro, perché non soli.

L'opera ha attirato la mia attenzione, perché riguarda tematiche molto attuali che puntano ad un futuro migliore e la natura viene vista in maniera diversa (...). Sono stato rapito dalle parole nell'opera. Mi ha aiutato a ricordare da dove vengo (...). Mi ero dimenticato di quanto apparteniamo alla Terra.